Obesità: gli Standard Italiani per la cura.

Obesità: gli Standard Italiani per la cura.

La Società Italiana Obesità pubblica gli Standard Italiani per la cura dell’Obesità. Si tratta di un elenco ragionato di raccomandazioni, frutto dell’esperienza clinica, della ricerca scientifica e dell’accordo della comunità degli specialisti che si occupano di questa complessa patologia, che ha aspetti medici, psicologici, comportamentali, nutrizionali.

Gli Standard sono il riferimento per la gestione multiprofessionale e multidisciplinare dell’Obesità. Stabiliscono il comportamento che i medici, i nutrizionisti, gli psicologi devono adottare nella propria attività professionale con pazienti obesi e sovrappeso.

Fra gli altri, vengono trattati argomenti come il percorso dieta, l’educazione alimentare, il problema dell’esempio dei sanitari rispetto al normopeso e ad un corretto stile di vita, l’obesità infantile, in gravidanza e in età geriatrica, l’importanza del trattamento psicologico.

Alcuni esempi di raccomandazioni contenute negli standard:

Quanto è importante l’esempio dei sanitari?
I professionisti della salute dovrebbero promuovere l’adozione di corretti stili di vita nei pazienti con patologie croniche17. In quest’ottica, la difficoltà nel diven- tare competenti e il fatto che un crescente numero di operatori sanitari presenta fattori di rischio e/o le patologie croniche che dovrebbero trattare, rendono poco efficaci le strategie terapeutiche proposte. Una parte di loro continua a scaricare la responsabilità sul paziente18 e non meno di un terzo (con trend in crescita) ri- ferisce difficoltà nel proporre adeguati stili di vita, a causa della bassa autostima determinata dalla consapevolezza dell’incongruenza tra il proprio modo di agire e ciò che consigliano19. I dati di letteratura evidenziano come solo se il medico è normopeso tende a consigliare strategie terapeutiche al paziente obeso20-21-22. Anche i pazienti tendono ad implementare meglio consigli provenienti da medici e operatori sanitari non in sovrappeso23. Un altro aspetto non irrilevante in ter- mini di salute pubblica, è costituito dalla necessità che gli operatori sanitari siano in prima linea nel contrastare lo stigma negativo associato a tale condizione24. L’esempio del sanitario moderno costituisce pertanto un imperativo nel contra- sto alla cronicità. Per essere convincenti e rassicuranti bisogna allora adoperarsi per il migliorare il proprio livello di coerenza.
Livello di prova VI e Forza della raccomandazione B

Meglio la terapia individuale o di gruppo?
Alcuni studi dimostrano come l’intervento psico-educazionale individuale o di counseling risulti debole in termine di efficienza e richiede risorse eccessive25. La terapia di gruppo (cognitivo-comportamentale finalizzata alla modifica degli stili di vita) sembra più efficace rispetto al trattamento individuale, specie se associata ad attività fisica26. Gli out come più favorevoli sono relativi all’entità della perdita di peso, della riduzione della massa grassa27, dei drop out, associati per lo più alla giovane età ed una migliore immagine di sé28 e, infine, a un miglior controllo nel- l’assunzione di cibo a 12 mesi29. Inoltre, da non sottovalutare il ruolo dell’effetto solidaristico e cameratistico che si instaura dopo l’inevitabile iniziale diffidenza nel rapportarsi con altri. La terapia di gruppo dell’obesità è pertanto da privile- giare specie in ambito pubblico.
Livello di prova III e forza della raccomandazione B

Assunzione di Bevande zuccherate durante il dimagrimento

L’assunzione di bevande zuccherate è sconsigliata, in quanto oltre l’apporto ca- lorico aggiuntivo esse influenzano sfavorevolmente sia la sazietà immediata (sa- tiety) che la “satiation” (ovvero la sensazione di sazietà a distanza, fino al pasto successivo). Il paziente va pertanto informato dei possibili effetti negativi sul peso corporeo e sul potere saziante.
Livello della prova I, forza della raccomandazione A

L’intake di zuccheri semplici o di bevande zuccherate influisce notevolmente sul peso corporeo ed in particolare sul grasso corporeo. Modifiche isoenergetiche della tipologia di zuccheri semplici con altri carboidrati non sono associate a mo- difiche del peso corporeo.
Livello della prova I, forza della raccomandazione A

 

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